Monte Meta dal Rifugio Campinelli
Zaino in spalla con Alessandra e Matteo e andiamo sui Monti Marsicani nell’Appennino abruzzese al confine col Molise e il Lazio, sulla catena montuosa dei Monti della Meta. La vetta del giorno è proprio il Monte Meta (2241 m). Per raggiungere La Meta ci sono vari percorsi.
Noi partiamo dal versante abruzzese, dal Rifugio Campitelli (1420 m), attraverso il sentiero L1. Siamo immersi nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, una tra i più importanti riserve d’Italia. La fauna, in questo territorio ha un valore inestimabile. Basti pensare che questo parco è l’habitat dell’Orso Bruno Marsicano, una specie endemica di queste zone seriamente in pericolo, di cui sono rimasti circa 50 esemplari.
Il percorso, dal Pianoro Campitelli, entra rapidamente all’interno di una bellissima faggeta. Dopo circa un’ora di cammino, usciamo dal bosco e attraversiamo una splendida vallata, le Praterie dei Biscurri, con vecchi ruderi di un insediamento pastorale e un fortino dei tempi del brigantaggio.
Siamo Circondati dalle cime delle montagne e davanti a noi si erge il bellissimo e bianco Monte Meta. Sulla nostra sinistra, in lontananza, in prossimità di una cresta notiamo un intero gregge di Camosci d’Abruzzo, un incontro stupendo ed emozionante. Ricordiamo che il raggiungimento della vetta del monte Meta, era stato interdetto agli escursionisti proprio per salvaguardare il territorio di questo animale.
Ci fermiamo per ammirare la bellezza di questi animali che si spostano lentamente sulla cresta del monte e scendono sull’altro versante, scomparendo tra la luce del sole e il nostro stupore, uno spettacolo unico.
Riprendiamo il sentiero che piega sulla sinistra affacciandosi sulla Valle Pagana, facciamo un po’ di sali e scendi su un percorso abbastanza roccioso e arriviamo al famoso Passo Dei Monaci(1967 m), dove confluiscono tutti i sentieri che partono dagli altri versanti. Da questo punto la salita si fa abbastanza prominente fino ad arrivare alla cima del monte. La veduta dalla vetta è qualcosa di entusiasmante, il paesaggio si affaccia sull’Appennino centrale. Dapprima sui Monti Marsicani, poi sul Massiccio del Matese e la Majella.
Dall’alto vediamo il percorso fino dalla faggeta che abbiamo appena fatto e la cresta della montagna sottostante dove abbiamo avvistato i Camosci. Rimaniamo per circa 30 minuti ad ammirare le nuvole che corrono dalla vetta del Meta. Caliamo dal monte percorrendo lo stesso percorso dell’andata, fino a tornare a Passo Dei Monaci.
Invece di riprendere il sentiero L1, scendiamo alla sua destra e prendiamo il percorso M1 che scende lungo la Valle Pagana e, dopo aver superato una piccola fonte, rientra all’interno di un’altra faggeta, caratterizzata da tantissime pietre bianche. Si scende fino ad arrivare ad un’area attrezzata dove incomincia una strada asfaltata. In fondo si scorge un laghetto dove si abbeverano bovini e equini.
Dal laghetto ci manteniamo sulla sinistra, salendo lungo il prato. Alla fine della salita è possibile vedere la strada asfaltata, la percorriamo fino ad arrivare ad un bivio dove ci manteniamo sulla sinistra, incontrando una bellissima volpe e molti altri bovini. Una volta svoltato a sinistra dopo qualche centinaio di metri si ritorna al Pianoro Campitelli, completando l’anello.
Per completare il percorso abbiamo impiegato circa 6 ore (tante pause) 3 ore all’andata e 3 ore al ritorno. L’itinerario è medio-impegnativo, comunque Matteo che ha 12 anni lo ha affrontato molto bene. Il vero punto di forza di questo posto è il paesaggio selvaggio (abbiamo incontrato pochissime persone) e la ricchezza della fauna. L’incontro con i Camosci Appenninici è stato qualcosa di entusiasmante. Il Monte Meta è una delle più belle escursioni che si possano fare nell’Appennino Centrale. Lascia l’escursionista a bocca aperta per le ripetute e continue bellezze che offre il territorio.