Monte Soratte
Nella Valle del Tevere spicca il Monte Soratte(691 m), solitario e affascinante. Siamo nel comune di Sant’Orestea circa 45 km a nord di Roma. Parcheggiamo la macchina in prossimità della Piazza Giosofat Riccioni. La strada asfaltata cede il posto ad un ampia strada sterrata, molto carina e ben tenuta che attraversa la cava. Lungo questa sterrata ci sono degli attrezzi per effettuare degli esercizi ginnici.
Un’altra caratteristica è la presenza delle Biblio-teche, un’iniziativa Bookcrossing, ci sono queste piccole teche con, all’interno, dei libri da scambiare. Per arrivare sulla cima del Monte Soratte ci sono vari percorsi, decidiamo di fare il più lungo e arriviamo fino alla fine di questa sterrata, il sentiero piega a sinistra ed entriamo all’interno del bosco. Al bivio svoltiamo a sinistra e cominciamo a risalire in maniera abbastanza spedita il monte, attraversando boschi, rocce e roccette. La prima finestra di paesaggio del Monte Soratte si affaccia in direzione dei Monti Cimini e delle sottostanti campagne coltivate.
Continuiamo a salire fino a raggiungere la Casaccia dei Ladri, i resti di una costruzione utilizzata in passato dai briganti. Dalla Casaccia dei Ladri si vede la cima principale del Monte Soratte, illuminata dalle prime ore di luce del mattino. Man mano che saliamo, la vegetazione si dirada e l’ambiente circostante si fa più roccioso. In breve tempo arriviamo sulla sommità del monte, la peculiarità principale e unica di questa cima è la presenza dell’Eremo di San Silvestro.
Fondato sulle rovine di un antico tempio, leggenda narra che San Silvestro guidato dal bagliore della luce giunse sul Monte Soratte dove distrusse tutte le costruzioni pagane per convertirle al culto cristiano. Il Monte Soratte è molto famoso anche per la presenza degli Eremi, c’è anche un sentiero chiamato il Percorso degli Eremi.
Il paesaggio Dal Monte Soratte spazia su tutta la Valle del Tevere, arriva fino aiMonti Sabini, Il Terminilloe i Monti Lucretili. Riusciamo a scorgere in lontananza anche il Vulcano Laziale.
Continuiamo il cammino e raggiungiamo dopo qualche passo l’Eremo di Santa Maria delle Grazie. Invece di scendere per la strada cementata, dietro il complesso eremitico continua il sentiero che conduce all’Eremo di Santa Lucia. Quest’Eremo sorge su una delle cime del Monte Soratte, al suo interno c’è una raffigurazione della madonna con degli affreschi intorno. Il tutto è un po’ fatiscente ma comunque molto affascinante.
Il Monte Soratte, isolato dalle altre alture, conserva un fascino sacrale che possiamo percepire lungo il cammino. In fondo il cammino ha un legame molto forte con il sacro, con il culto di un qualcosa, non per forza legato alla religione. Anche se il sacro è l’essenza di tutte le religioni. Ancora oggi ci mettiamo in marcia per raggiungere determinati luoghi di culto ed è proprio lungo il cammino che troviamo la strada. L’importante non è raggiungere la destinazione prefissata, ma come riusciamo a raggiungerla. Dall’Alto di questo eremo, sperduto nei boschi, a modo mio, riesco a sentirmi un errante lungo il percorso.
Torniamo indietro per un breve tratto, fino ad intercettare un muro a secco, giriamo a destra scendendo abbastanza velocemente fino ad intercettare la strada cementata. Continuiamo sulla strada fino ad incrociare il Percorso delle Carbonaie. Imbocchiamo questo sentiero in mezzo al bosco fino a tornare nuovamente sulla sterrata principale che ci riporta alla macchina.