Monte Pellecchia dalla Pineta di Monteflavio
Il Monte Pellecchia (1369 m), la cima più alta dei Monti Lucretili. Un piccolo gruppo di montagne facenti parte del Subappennino Laziale, si estendono tra le province di Roma e di Rieti.
Raggiungiamo con la macchina il paesino di Monteflavio e prendiamo la strada un po’ accidentata che ci conduce fino alla Pineta di Monteflavio (950 m). Una sbarra blocca la strada, parcheggiamo e continuiamo a piedi. Procediamo sulla sterrata e subito un incontro che ultimamente diventa sempre più frequente, dei cinghiali attraversano la strada. Prima di vederli abbiamo sentito i loro grugniti, bisogna annunciarsi facendo sentire la propria presenza, solitamente scappano appena avvertono la presenza dell’uomo (fortunatamente).
In lontananza si scorge Il Terminillo completamente innevato, davanti a noi il Monte Pellecchia. Il percorso è quasi in pianura, raggira un lungo fosso fino ad arrivare alla Valle del Prete (986 m). Seguiamo le indicazioni per il Monte Pellecchia e in breve tempo raggiungiamo la Casa del Pastore. Il percorso gira a destra e comincia a salire in modo abbastanza determinato in mezzo al bosco. I segnali, bianchi e rossi, sono molto evidenti, non c’è possibilità di errore.
In prossimità della vetta le foglie cadute degli alberi lasciano il posto ad un manto nevato. La veduta dal Monte Pellecchia è spettacolare, da un lato tutte le cime più importanti degli azzurri Appennini: il Terminillo, i Monti della Laga, il Massiccio del Gran Sasso e il Monte Velino. A sud-Est scorgiamo, rispettivamente: i Monti Lepini, il Vulcano Laziale, il solitario Monte Soratte e i Monti Cimini.
Dagli Antiappennini alle vette più alte degli Appennini, il Monte Pellecchia e i Lucretili sembrano baluardi che delimitano sottili linee di confine. Lo sguardo volge, perdendosi su quelle cime di bianco innevate. Selvagge, ammalianti e quasi incantate sono per me il cuore dell’Italia. E le continuerò a viaggiare in tutta la loro lunghezza, dalle dolci valli alle rocciose cime, con tutto il respiro finche aria cesserà di esistere.
Dalla Sommità del monte continuiamo il nostro percorso, non scendiamo dalla via dell’andata ma continuiamo a percorrere il sentiero. Un breve percorso che collega la cima del Monte Pellecchia a quella di Pizzo di Pellecchia (1331 m), bellissimo e panoramico. La neve lo rende ancora più suggestivo. Dal Pizzo di Pellecchia incomincia la discesa, dapprima su prati e roccette e in seguito in mezzo al bosco, che conduce a Valle Lopa (1111 m).
Da Valle Lopa scendiamo al Collaccio di Farello (1010 m), seguiamo le indicazioni per Monteflavio e usciti dal bosco intercettiamo la strada sterrata dell’andata, svoltiamo a sinistra e torniamo alla pineta. Per completare questo itinerario ci abbiamo impiegato 4 ore, un percorso abbastanza facile (ci vuole sempre un po’ di allenamento), stupendo e a pochi passi dalla capitale.