Monte Cotento da Campo Staffi
Oggi vi portiamo sulla catena montuosa dei Monti Simbruini, nel Subappennino laziale, al confine tra Lazio e Abruzzo. La cima del giorno è la massima altura di questi monti, il Monte Cotento (2015 m).
Il punto di partenza è Campo Staffi (1750 m), una località sciistica nel comune di Filettino (FR). Attacchiamo a camminare con le prime luci del sole, sono le 07:00 del mattino e non c’è nessuno. Da Campo Staffi il Monte Cotento è coperto dalla sua cima secondaria, Cima Anticotento (1936 m).
In questo particolare momento storico gli impianti di risalita sono chiusi, ci dirigiamo alla sinistra dell’Anticotento, sorpassiamo la seggiovia Anticotento e sempre sulla sinistra risaliamo una pista da sci in mezzo agli alberi. In poco tempo ci ritroviamo immersi in un bellissimo paesaggio montano, innevato. Davanti a noi si erge il bellissimo Monte Cotento.
Sorpassiamo il piccolo circolo e saliamo sulla Cima Anticotento. Adesso possiamo mirare tutta la bellezza del Monte Cotento con le sue onde di neve. Scendiamo sull’altopiano che separa le due cime e cominciamo a salire su questo rilievo saturo di neve. Alle 8:30 raggiungiamo la sommità del Monte Cotento, il sole gia è alto e comincia a farsi sentire.
Purtroppo dall’alto dei suoi 2015 m la veduta è nascosta dalla foschia e non riusciamo a scorgere le più importanti catene montuose dell’Appennino. Gli unici a distinguersi nettamente, data la vicinanza sono: il Monte Viglio, la massima vetta dei Monti Cantari. E il vicino Monte Tarino con il Monte Autore, rispettivamente la seconda e la terza cima più alte dei Monti Simbruini. Decidiamo di scendere dal versante Sud del Monte avendo sempre davanti il Monte Tarino, ci giriamo e ci soffermiamo a contemplare la cima del monte con il sole che fa capolino proprio sulla testa del Cotento.
Completamente immerso in uno scenario glaciale, sulle pendici silenziose della montagna, scruto con mirabile interesse il lento lavoro di quei raggi solari. Incessantemente, continuano ad irradiare i cristalli di neve, trasformandoli nel loro elemento primordiale, l’acqua. Ed è possibile ascoltare la vicina primavera, che inizia la sua danza in questa giornata di Febbraio. Questa danza diverrà sempre più forte fino a quando, neve si trasformerà in ruscelli che scenderanno a valle per nutrire di vita il mondo.
Continuiamo la nostra discesa fino ad udire il suono delle prime persone che salgono i monti. Una volta che vediamo la piana di Campo Staffi ci accorgiamo di quanto si sia riempita di famiglie che portano sulla neve i propri bambini. Dal silenzio totale ed assoluto, sorpassato un monte, al suono delle risate dei bambini che giocano gioiosi.
Questo itinerario è molto breve, circa 2:30 totali: 1:30 ore per salire e 1:00 ora per scendere. Però, soprattutto la mattina presto o alla sera, è possibile respirare tutte le bellezze che una montagna sopra i 2000 m di altezza può regalare.