Pizzo deta da Prato di Campoli
Torniamo sui Monti Ernici, la nostra destinazione invernale è Pizzo Deta (2041 m). Invernale solo perché è Febbraio. Date le condizioni metereologiche e l’innevamento sembra Primavera. Parcheggiamo a Prato di Campoli (1134 m), attraversiamo i vasti prati e ci addentriamo dentro le stupende faggete che filtrano le prime luci del mattino.
Puntiamo direttamente la vetta e abbandoniamo il sentiero. Soltanto usciti, dalla copertura arborea, cominciamo a trovare in maniera consistente e duratura le lingue di neve che si arrampicano fino alla cresta.
Ci armiamo di ramponi e cominciamo la nostra ascesa che ci porta sulla bellissima linea di cresta che collega questi monti. I paesaggi appenninici cominciano ad aprirsi davanti i nostri occhi.
I versanti Abruzzesi dei Monti Ernici scendano a valle molto più decisi rispetto a quelli laziali. Raggiunta la cresta, ci troviamo proprio sotto la cima di Pizzo Deta, l’ultimo tratto è misto tra neve e rocce e arriviamo sulla vetta di questo bellissimo monte, dove ci attende la Madonna delle Vette posta vicino la croce.
Questo monte, che segna una linea di confine tra Abruzzo e Lazio, non si cela allo sguardo di chi lo visita per tutta l’ascesa. Soltanto alla fine si mostra e ci svela infiniti confini presentandoci il suo punto di veduta. Linee fisiche separano regioni e stati, linee immaginarie arrivano fino agli orizzonti. Varcare orizzonte dopo orizzonte, fin dove l’occhio può mirare senza confine alcuno.
Riscendiamo da Pizzo Deta, percorrendo sempre la linea di cresta arriviamo al vicino Monte Pratillo (2007 m). Intercettiamo una lingua di neve e velocemente perdiamo quota fino a rientrare nella faggeta e a intercettare il sentiero segnato.
Ci togliamo i ramponi e camminiamo tranquillamente in mezzo ai boschi fino a tornare a Prato Campoli.