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Sicilia Barocca

Noto

Dopo essere stati alla Riserva dello Zingaro, torniamo a dormire a Joppolo e a salutare i miei genitori. L’indomani, sveglia presto, colazione alle cuspidi e partiamo alla volta della “Sicilia Barocca”, destinazione Noto. Considerata la capitale del Barocco, il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Abbiamo prenotato una stanza per tre notti in un B&B a ridosso del centro storico, una posizione perfetta per passeggiare e visitare la cittadina. Il primo giorno nella Sicilia Barocca lo dedichiamo completamente a Noto e a visitare con calma tutti i suoi monumenti, stradine, balconi e siti d’interesse. Questo comune è davvero ben tenuto e pullula di turismo. Arrivati a Corso Vittorio Emanuele (il corso principale della città) c’è qualsiasi cosa vogliate: monumenti, negozi, ristoranti e bar storici. Proprio sul corso, una scalinata precede la vista della Cattedrale di San Nicolò (Cattedrale di Noto), purtroppo vittima nel corso del tempo di vari terremoti che ne hanno distrutto cupole e navate abbellite con affreschi ormai andati persi. Oggi si presenta con le navate e le cupole ristrutturate, ma ampi sono gli spazi vuoti e bianchi che si possono vedere. Davanti la Cattedrale  c’è Palazzo Ducezio, sede del municipio, al cui interno si trova la “sala degli specchi”, molto interessante e curioso è l’effetto ottico creato tra gli specchi. Lungo il corso ci sono tantissime chiese, la mia preferita è la Chiesa di San Domenico, definita la più bella realizzazione del barocco di Noto. Consiglio di visitare anche la Chiesa di San Carlo al Corso, poiché potete salire in cima dove si apre un bellissimo terrazzo sulla cittadina.

Noto
Noto

 

Nei negozi di Noto potete veramente trovare qualsiasi tipologia di oggetti, molto interessanti sono i negozi di artigiani dediti alla produzione di ceramiche e alle creazioni delle bellissime teste di moro. Per non parlare delle cose da mangiare, potete spaziare dallo street food ai ristoranti più rinomati (Noi siamo soliti andare tutti i giorni al caffè Sicilia, sia per fare colazione con dei cannoli, veramente molto buoni e particolari, sia per rinfrescarci con delle squisite granite durante la giornata). Ci rilassiamo tutto il giorno lungo questo corso ricco di storia, arte e cose buone da mangiare. La sera tutta Noto si colora di luci calde davvero un’ottima location dove prendersi un drink e farsi una passeggiata.

Riserva di Vendicari

Il giorno seguente ci prepariamo per andare ad esplorare la Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari. Un’area protetta che si estende tra Noto e Marzamemi. La caratteristica principale di questa riserva è la presenza dei Pantani, che offrono rifugio a tantissime specie di uccelli migratori. All’interno della riserva c’è la possibilità di effettuare tre percorsi: itinerario verde, arancio e blu. Noi optiamo per quello verde che dall’ingresso principale della riserva arriva fino alla famosissima spiaggia di Cala Mosche. Lasciata la macchina nel parcheggio della riserva ci dirigiamo verso il mare, dove troviamo subito la spiaggia di Vendicari, non ci fermiamo neanche un secondo e procediamo lungo il percorso. La prima tappa prevede la sosta ai resti dell’antica tonnara di Vendicari e a Torre Sveva. Il paesaggio è molto arido con la presenza di una vegetazione a cespugli, il terreno è a tratti sabbioso e a tratti roccioso. A sinistra del percorso si estendono i Pantani, a destra l’azzurro mare Ionio. In prossimità dei Pantani ci sono delle capannine di osservazione per il birdwatching.

Pantano, Riserva di Vendicari
Pantano, Riserva di Vendicari

 

Passiamo molto tempo all’interno di queste strutture per mirare la fauna del posto e per proteggerci dal sole cocente. Ogni tanto sulla sinistra si aprono delle meravigliose e piccole calette dove poter sostare per fare un bagno e prendere il sole. Arrivati a Cala Mosche rimaniamo abbastanza delusi, la spiaggia è presa d’assalto dalle persone, davvero troppe, e non riusciamo a immedesimarci nel territorio e capirne la bellezza. Decidiamo di tornare indietro e raggiungere una caletta avvistata durante il tragitto, dove ci siamo soltanto noi. Le acque di questa riserva sono davvero stupende e ci godiamo una bellissima giornata di mare immersi nella natura.

Riserva di Vendicari
Riserva di Vendicari

 

Consiglio vivamente l’attività di snorkeling, munitevi di maschera e pinne e lasciatevi abbracciare dalle bellezze dei fondali del Mar Ionio.

Isola delle Correnti

L’ora dell’imbrunire si avvicina, decidiamo di andare a mirare il tramonto all’Isola delle Correnti, nel comune di Portopalo di Capo Passero. Un isolotto collegato con la terraferma da un braccio artificiale. La bassa marea trasforma questa isola in una penisola diventando, a tutti gli effetti, l’estremo meridionale dell’isola siciliana, addirittura posto più a sud di Tunisi. Nell’isolotto è presente un faro in disuso. In questo estremo meridionale accade una bellissima magia: Il Mar Ionio si incontra e si unisce con il Mar Mediterraneo. Ci sediamo sugli scogli a ridosso dell’inizio del braccio artificiale e contempliamo quel meraviglioso tramonto, affascinati dalla bellezza dell’isola.

Isola delle Correnti
Isola delle Correnti

Marzamemi

Trascorriamo la serata nella bellissima e vivace Marzamemi, una frazione del comune di Pachino, famosissima per la sua tonnara, un tempo la più importante di tutta la Sicilia orientale. La lavorazione del tonno resta sempre una delle attività principali, infatti, In questo borgo si possono trovare degli ottimi prodotti artigianali a base di questo pesce, come la conosciutissima bottarga di tonno rosso e il meno conosciuto lattume.  L’atmosfera a Marzamemi è molto rilassata, ristoranti e locali curati e ben tenuti. Questo borgo marinaio è diventato a tutti gli effetti una piccola bomboniera sullo Ionio, hanno saputo valorizzarlo molto bene.

Siracusa, Ortigia

Il penultimo giorno della nostra vacanza sicula, lo dedichiamo interamente alla scoperta di Siracusa, in particolar modo dell’Isola di Ortigia, la parte più antica della città. Ci sono vari parcheggi, dove poter lasciare la macchina. Noi la lasciamo nel parking Talete. La prima cosa che andiamo a visitare è il bellissimo e popolare Mercato di Ortigia. Molto ben tenuto e curato, ricco di prodotti tipici siciliani. Bellissimi sono i banchetti con il pesce sia a ridosso del mercato che internamente. Rispetto al mercato di Ballarò di Palermo è meno rumoroso, disposto in modo più ordinato e i colori risaltano molto di più. Consiglio caldamente di entrare nell’atmosfera di questo antico mercato e fare molte compere di ottimi prodotti tipici.

Mercato di Ortigia
Mercato di Ortigia

 

A ridosso del mercato si scoprono i resti dell’antico Tempio di Apollo, il tempio dorico più antico di tutta la Sicilia e molto probabilmente del mondo greco di occidente. Nel corso dei tempi ha subito varie trasformazioni, da chiesa bizantina a moschea islamica. Oggi se ne possono mirare soltanto i resti.  Dal tempio di Apollo accediamo direttamente nel cuore della città antica. Stradine e viuzze tenute come dei gioielli creano un labirinto nel quale perdersi volentieri, fino a ricongiungersi in strade principali e in meravigliose piazze. Giunti a Piazza Duomo un biancore investe il nostro sguardo e ci ritroviamo proiettati in quest’ampio spazio pavimentato con un tappeto di bianche pietre e decorato da importanti palazzi in stile barocco. Tra tutti, spicca per bellezza ed eleganza, la Cattedrale della Natività di Maria Santissima (Duomo di Siracusa). La storia di questo Duomo non ha pari nel mondo, dapprima un tempio greco dedito al culto di Atena, in seguito convertito in chiesa, in moschea e infine nuovamente in chiesa.  Il suo stile esterno è principalmente barocco, avvolto da questo bianco lucente. Internamente le colonne doriche dell’antico tempio greco ancora oggi sfoggiano magnificenza (visibili anche esternamente). Una perla unica nel suo genere di impareggiabile fascino, sembra che la stessa cattedrale produca lucentezza e splendore. Dal Duomo ci spostiamo in Piazza Archimede, dove sorge la bellissima Fontana di Diana che narra la leggenda della ninfa Aretusa. Anche qui bellissimi ed eleganti palazzi decorano la piazza. Li vicino c’è l’imbocco per la Via delle Maestranze, una delle strade più antiche di tutta Siracusa con bellissime abitazioni in stile barocco. Consigio di prestare molta attenzione, soprattutto a tutti i possibili particolari dei balconi dispersi per tutta Ortigia.

Ortigia
Ortigia

 

Ci immergiamo nuovamente nei vicoli della città ricchi di botteghe e negozi, molto interessanti. Soprattutto gli artigiani, dediti alla creazione di manoscritti oppure colorazioni con acquarelli su carta di papiro. Il papiro è un altro simbolo di questa città, forse il simbolo per eccellenza. L’unico luogo, fuori dalle rive del Nilo, dove questa pianta cresce spontanea. E’ possibile vederlo crescere in abbondanza nella Fonte Aretusa, uno specchio di acqua dolce che si origina dalla massa pluviale dei monti Iblei, l’acqua attraverso le porosità del terreno, dove si incanala, per poi riafforare in superficie dando luogo a questa fonte. A mio avviso non è tenuta benissimo, i processi di eutrofizzazione sono ben visibili e i papiri non sono cosi rigogliosi come immaginavo. La leggenda narra che il dio fluviale (Alfeo), innamorato di Aretusa, una ninfa della dea Artemide, cercò di sedurla. Così Artemide trasformò Aretusa in fonte che dalle profondità del mare sfociò proprio in Ortigia. L’innamorato Alfeo non volle demordere dall’avere la sua bella, così percorse il sottosuolo sfociando accanto ad Aretusa, nel porto grande, dove dà vita all’occhio della Zillica.

Ortigia è un posto magico, un’isola unica nel suo genere, dove tradizione, mito e arte barocca si uniscono e possono essere percepite e respirate nelle vie dell’antica città. E per mettere la ciliegina sulla torta, queste vie e stradine finiscono tutte, con immensa meraviglia, su un affaccio sul Mar Ionio.

 

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