Il Sentiero degli Dei, tra Agerola e Positano, un percorso che rimarrà per sempre impresso nella mia mente. Uno dei trekking più belli che io abbia mai fatto… decidiamo di percorrere questo sentiero in un bellissimo Sabato di Ottobre. Solitamente il fine settimana, di questo periodo, sono solito andare per funghi. Alessandra invece riesce a convincermi e la nostra destinazione sono i Monti Lattari che creano la struttura sulla quale si sviluppa la Penisola Sorrentina. Invidiata e conosciuta in tutto il mondo data la sua particolare bellezza. Proprio su questi monti che si snoda il Sentiero degli Dei. Arriviamo ad Agerola, precisamente nella frazione di Bomerano, la mattina molto presto. Chiediamo alla gente del posto che subito ci indica la strada per imboccare il sentiero. Fin dall’inizio, lo scenario che si presenta alla nostra vista è entusiasmante.
Il sentiero, appena comincia ad affacciarsi sul mare, lascia completamente a bocca aperta, questi monti rocciosi che vanno a finire fino al mare e tu, sopra di essi, quasi sospeso tra aria e acqua con l’azzurro del Tirreno che si estende fin dove lo sguardo può arrivare.
Al di sotto di queste scoscese montagne rocciose nascono dei Borghi che caratterizzano la bellezza della Penisola. Il primo Paesino che incontriamo è Praiano, ci sono delle scalinate per scendere, possibile visitare il convento di San Domenico se si sceglie di percorrere questo tratto secondario del Sentiero. Noi non scendiamo fino a Praiano ma continuiamo lungo la strada principale tra scorci meravigliosi, rocce, greggi e natura. Il secondo Paese che si scopre incastonato tra le montagne fumanti di nubi che gli fanno da cappello, è Positano. La veduta di questo borgo assomiglia a quella di un quadro di inestimabile valore. È assurdo pensare che in questi luoghi possano sorgere questi bellissimi villaggi arroccati sul mare, sicuramente questa particolarità ha reso la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana così famose in tutto il mondo.
Il mito e la leggenda di questi luoghi non sono da meno, dal sentiero si vedono delle piccole isole. L’arcipelago di Li Galli, un tempo chiamato le Sirenuse. In questo tratto di mare vivevano le bellissime sirene che erano solite ammaliare i marinai con i loro canti. Nell’Odissea, Ulisse riuscì a scampare alla voce di queste sirene seppur non privandosi di udire la loro musica. Si fece legare dai suoi uomini, che avevano la cera nelle orecchie, sulla nave . In modo tale che l’imbarcazione riuscisse a continuare indisturbata il suo cammino. Invece Orfeo battette le sirene diversamente, sfidandole in una competizione musicale, si mise a suonare la sua lira superando in musica il canto delle sirene, permettendo agli Argonauti di poter procedere senza problemi.
Il primo tratto del sentiero, fino a Nocelle (frazione di Positano) non è molto lungo, c’è la presenza di un bellissimo ristoro, appena fuori dal sentiero, dove prendiamo una limonata. Il secondo tratto del cammino è ben diverso. Da Nocelle a Positano paese dobbiamo percorrere circa 1500 scalini, è possibile anche prendere il mini-bus dallo spiazzale. Vi consiglio di fare gli scalini, almeno per scendere, magari per risalire si può prendere anche il mini-bus. Gli scorci su Positano che si possono vedere lungo questo tragitto sono stupendi. Piano piano, scalino dopo scalino, il borgo di Positano si avvicina. Finita la scalinata si svolta verso destra e si continua fino al cuore del paese, molto vivo e ricco di turisti anche in Ottobre. Per le strade e le stradine, piene di negozi, che portano fino al mare, flussi di persone continui. Il tempo, purtroppo si è un po’ annuvolato e non restiamo molto tempo sulla spiaggia.
La famosa scalinata al ritorno si può anche evitare, noi la ripercorriamo e nuovamente imbocchiamo il Sentiero degli Dei. Ormai sono le 14:00 e anche il sentiero è pieno di gruppi di turisti che fanno trekking. All’andata, mattina presto, non avevamo incontrato quasi nessuno, invece al ritorno è molto affollato. Il paesaggio è sempre stupendo, anche da Positano ad Agerola il percorso offre dei bellissimi scorci. All’altezza del bivio che scende per Praiano, le nuvole cominciano a diventare più minacciose fin quando non inizia un bell’acquazzone.
Il paesaggio cambia totalmente, sui monti cala la nebbia e il mare adesso sembra lontanissimo, invece è proprio sotto di noi. Il temporale dura poco perché, a fine percorso, le nuvole cominciano a diradarsi regalandoci ancora un altro bellissimo paesaggio e nuovi scorci su questo Sentiero dove ancora oggi possiamo immergerci, dalle montagne, nello stesso tratto di Mar Tirreno che ha ispirato miti e leggende.
Complimenti per il bell’articolo, ricco di informazioni e straordinarie fotografie.
Grazie mille, sono contento che ti piaccia!