Cammino degli Dei (terza Parte)
Ci svegliamo con calma e partiamo quando il sole è già alto. La destinazione del giorno è Vetta le Croci. Da San Piero a Sieve sono circa 18 km, decidiamo di prendercela con molta calma. Mi aggrego a Thomas e Francesco e cominciamo a camminare, risalendo le colline allontanandoci nuovamente dalle città. In un primo momento ero intento a intraprendere questo cammino completamente da solo, invece mi devo ricredere poiché sono contentissimo di aver trovato due compagni molto importanti. Tutti e tre siamo dei viandanti partiti in solitaria e trovati lungo il cammino.
Comincio a pensare che oltre la propria, solitaria, storia la grande bellezza di questo cammino è poter raccontare la storia di altri viandanti attraverso la tua.
Finalmente rientriamo nei nostri boschi che ormai offrono più conforto e rifugio che le comodità di una confortevole città. La prima tappa del giorno è il Monte Senario (817 m), dove sorge il Santuario di Montesenario. Purtroppo poco prima dell’arrivo al monastero, Thomas si accorge che non ho più attaccata allo zaino la mia power bank solare, lascio lo zaino nelle fratte e torno al punto, dove c’eravamo fermati per una sosta e ricomincio nuovamente l’ascesa. Arrivato al monastero, incontro nuovamente i ragazzi e ci lasciamo ad una lunga e meritata sosta. Troviamo una mela per terra e la dividiamo, il bar del monastero apre alle 15:00 e sono le 13:00… la mela più buona di sempre.
La cosa più bella del monastero è la visione dei frati, vestiti della loro pace. Quanta bellezza risiede in colui che dedica la sua vita alla contemplazione, e quanta saggezza matura colui che lascia i propri affetti materiali per abbracciare la vita monastica? Quanto fascino noto nella veduta di quel frate che cammina, beato, nei boschi. Forse il suo unico obiettivo del giorno è camminare, l’obiettivo più nobile che io conosca.
Cominciamo la nostra discesa, l’ultimo tratto del giorno è davvero rilassante. Le colline davanti a noi sono stupende, come il Colle di Sette Santi, e cominciamo a vedere nitidamente la città di Firenze. Raggiungiamo la nostra destinazione nel tardo pomeriggio. Ce la siamo presi davvero comoda. Andiamo in un locale, dove abbiamo appuntamento con le ragazze genovesi che arrivano dopo ore… nel frattempo beviamo birre ad libitum. Incontriamo volti conosciuti, è quasi confortante, a fine tappa, rivedere visi di viandanti familiari.
Durante il percorso esprimo, ai ragazzi, la mia intenzione per l’ultimo giorno. Voglio tornare a camminare nell’ora del crepuscolo e vedere l’alba. Stranamente i miei compagni accolgono a pieno la mia idea e decidono di seguirmi nella nostra ultima tappa del Cammino degli Dei. Ormai siamo una squadra.
Ci svegliamo alle quattro del mattino, la sera prima avevamo bevuto un po’ e qualcuno non è in forma. Cominciamo a camminare con il beneficio del crepuscolo ed è subito magia. Facciamo una deviazione per andare a vedere un laghetto vicino Vetta le Croci, il “gre gre” delle rane che odiamo è stupendamente melodico, un vero e proprio concerto. Ci soffermiamo a mirare i chiarori dell’alba e cominciamo a camminare di buon passo per raggiungere la nostra destinazione, Firenze. Percorriamo l’ultima ascesa di questo cammino per arrivare sopra a Poggio Pratone, un ampio pianoro sopra Fiesole. Da adesso in poi il percorso è tutto in discesa fino ad arrivare a Piazza della Signoria.
Condividere passo dopo passo, salite e discese, sudore e risate, bevute e pensieri, rende questo cammino ancora più vivo, intenso. Tutte le persone incontrate lungo questo percorso, soprattutto Thomas e Francesco, hanno contribuito ad arricchire di bello questa esperienza.
Durante tutto il cammino, non ho fatto altro che pensare ad una canzone, o meglio questa musica echeggiava nella mia mente. Senza le note e le parole di questo brano il mio percorso non sarebbe stato lo stesso. Per questo voglio dedicare il mio cammino a Franco Battiato…
Nomadi che cercano gli angoli della tranquillità
Nelle nebbie del nord e nei tumulti delle civiltà
Tra i chiariscuri e la monotonia
Dei giorni che passano
Camminatore che vai
Cercando la pace al crepuscolo
La troverai
La troverai
Alla fine della strada
Lungo il transito dell’apparente dualità
La pioggia di settembre
Risveglia i vuoti della mia stanza
Ed i lamenti della solitudine
Si prolungano
Come uno straniero
Non sento legami di sentimento
E me ne andrò
Dalle città
Nell’attesa del risveglio
I viandanti vanno in cerca di ospitalità
Nei villaggi assolati e nei bassifondi dell’immensità
E si addormentano sopra i guanciali
Della terra
Forestiero che cerchi
La dimensione insondabile
La troverai
Fuori città
Alla fine della strada
Franco Battiato, Fisiognomica, I Nomadi (Juri Camisasca)
Il giorno della tua partenza era il mio 72 compleanno . Ho accusato nel leggere il tuo scritto una punta di gioiosa nostalgia , mi sarebbe piaciuto tanto poter vivere le sensazioni vissute in quei momenti . grazie
Grazie mille per questo bellissimo commento! Un abbraccio…