Cima del redentore, Pizzo del Diavolo e Lago di Pilato da Forca di Presta
Oggi ci immergiamo nel cuore dei Monti Sibillini, i cosi detti Azzurri Monti. Nell’Appennino Umbro-Marchigiano.
Parcheggiamo la macchina a Forca di Presta (1550 m) e cominciamo la nostra ascesa fino ad arrivare al Rifugio Tito Zilioli (2250 m). Davanti a noi si erge la massima elevazione di questo gruppo, il Monte Vettore (2476 m).
Pieghiamo a sinistra, lasciandoci alle spalle il rifugio e cominciamo a salire fino a giungere sul Monte Vettoretto (2361 m), intercettando la bellissima linea di cresta. Entriamo nel vivo di questo percorso, i paesaggi divengono aerei e tutti i Piani di Castelluccio si mostrano ai nostri occhi.
Seguendo la cresta, con un susseguirsi di sali e scendi raggiungiamo, dapprima, la Cima del Lago (2411 m) e in seguito la Cima del Redentore (2436 m), la seconda elevazione di questi monti. Dalla Cima del Redentore attraverso un sottile filo di cresta, scendiamo a Pizzo del Diavolo (2392 m). La vetta più bella e rocciosa di tutti i Monti Sibillini.
Torniamo indietro, sulla Cima del Redentore, e riprendiamo a camminare sulla lunga cresta tra ampi scenari e infinite bellezze fino a Forca Viola (1936 m). Continuiamo a scendere verso la Valle del Lago di Pilato e attraversiamo i pietrai che scendono dalle montagne appena attraversate. Dinanzi a noi le imponenti pareti rocciose del Pizzo del Diavolo.
Finalmente, dopo la conca, si apre in tutta la sua bellezza, il Lago di Pilato (1941 m), diviso in due. IMPORTANTISSIMO, mantenere una distanza dalle sponde di questo lago di 5 m! Bisogna salvaguardare il Chirocefalo del Marchesoni, un piccolo crostaceo endemico di questo lago…
Appenniniche acque, le più belle di questa montuosa catena. Lentamente, si muovono, con azzurra bellezza. Sembra quasi che il tutto, sia mosso, da una religiosa atmosfera. La sacralità, che posso respirare, percepire, dalle sponde del Lago di Pilato mi pervade l’animo d’immensa purezza.
Risaliamo il lago di Pilato dalla parte opposta, dal lato del Monte Vettore. Arriviamo alle “roccette” e, dopo un’ultima salita, torniamo al Rifugio Tito Zilioli e per la stessa strada dell’andata fino a Forca di Presta.