Il giorno 10/08/2019 partiamo da Roma in macchina direzione Sicilia. A noi si aggrega Gabriele Carlino un carissimo amico dei tempi dell’università di Perugia. Sveglia alle 04.00 del mattino, alle 04:30 siamo già in viaggio. Il bollettino della giornata per quanto riguarda il traffico è nero. Il vero grande ingorgo lo troviamo per imbarcarci allo stretto di Messina, facciamo circa 3 ore di coda. In macchina sia Gabriele che Alessandra sono molto scocciati dell’attesa, io volgo lo sguardo dall’altra parte dello stretto e vedo la Sicilia dopo tanto tempo ho i brividi che mi salgono sulla schiena e sinceramente tutto quel traffico è diventato relativo.
Collesano, Baia dei sette Emiri
I primi giorni della nostra permanenza Sicula li passiamo a casa Carlino, una bellissima villetta di campagna nel comune di Collesano in provincia di Palermo. Una volta arrivati a Collesano, il tempo di sistemarci di metterci i costumi e subito partiamo per andare a farci un bagno al mare, nella bellissima Baia Dei sette Emiri o Frati. Ad attenderci un’acqua stupenda, facciamo un po’ di tuffi ci diamo una rinfrescata e subito inizia la magia del tramonto. Il primo di una lunga serie durante il decorso di questa vacanza. Da tantissimo non mi bagnavo in quelle acque e non rivedevo i tramonti che si mirano da quelle coste. Le 12 ore di viaggio ne sono valse la pena soltanto per assistere a quest’unico imbrunire.
La sera a casa Carlino ci attende una vera accoglienza tutta siciliana, una mangiata di pesce di quelle che rimangono impresse nella mente. Che bella questa terra!
Collesano è situata all’interno del bellissimo Parco Delle Madonie, un’area naturalistica protetta che comprende il massiccio montuoso delle Madonie, con cime che raggiungono anche i 1900 m di altezza. La flora e la fauna all’interno di quest’area sono incredibilmente ricche. Ci sono delle specie vegetali endemiche del luogo come l’Abies Nebrodensis (in via di estinzione) oppure il Frassino Maggiore dal quale si ricava l’importantissima Manna. Tra gli animali possiamo annoverare: il Corvo Imperiale o l’Aquila Reale.
Cefalù
Il Secondo giorno del nostro viaggio lo trascorriamo nell’affollata Cefalù, ormai diventata insieme a Taormina, la meta più visitata della Sicilia. Ci fermiamo a fare colazione al bar Duomo, cannolo e granita al gelso, quanta poesia. Iniziamo il nostro tour dell’itinerario arabo normanno proprio da Cefalù, visitando il bellissimo Duomo di Cefalù. L immagine che più riesce a colpirti all’interno della chiesa è il Cristo Pantocratore. Alessandra non ci credeva che la raffigurazione del cristo, riesce a seguirti con lo sguardo ovunque tu vada… Il Cristo Pantocratore è una figura che mi ha sempre affascinato, fin dai tempi dell’adolescenza. Un’immagine onnipotente, ricca di significati e messaggi. La posizione delle dita nella mano destra, quelle della mano sinistra che tiene il vangelo. Un vero capolavoro d’Arte.
A parte il duomo, Cefalù è un comune balneare molto carino, consiglio vivamente di visitare tutti i suoi vicoli, magari quelli meno affollati e conosciuti per cogliere tutte le particolarità di uno dei borghi più belli d’Italia. La spiaggia della cittadina in questi giorni di Agosto è inavvicinabile per via della miriade di persone che ci sono, comunque molto caratteristica la veduta di Cefalù dalla spiaggia, con le case che toccano il Mar Tirreno, una tavolozza di colori che crea uno scenario molto suggestivo. Gabriele conosce un posticino molto carino, soprattutto buono, dove andare a pranzare. Si mangia alla “tinghitè” e ci facciamo una bellissima abbuffata di pesce.
Nel primo pomeriggio ci dirigiamo verso la spiaggia Kalura (dal centro di Cefalù è necessario riprendere la macchina), una bellissima caletta, dove si possono fare degli ottimi tuffi dalle rocce che affiorano direttamente sul mare. A chi piace prendere il sole come le lucertole, questa caletta è sconsigliatissima nelle ore pomeridiane in quanto la spiaggia è in penombra.
La serata la passiamo in un paese vicino Collesano, Castelbuono che ospita un evento molto conosciuto l’ Ypsigirock, un festival di musica alternativa alla sua 23 esima edizione. Capitiamo proprio il giorno della chiusura dell’evento. Quando ci riuniamo per questi eventi siamo soliti bere molto alcol, vivere tutta la notte e aspettare il mattino. Vi consiglio di provare una bevanda dal sapore unico, la granita al limone con la vodka, un vero toccasana…
Palermo
Parte prima
Finalmente siamo alla volta di Palermo, la città più bella d’Italia dopo Roma. Peccato che memori della serata ci svegliamo molto tardi e arriviamo nel capoluogo siculo nel tardo pomeriggio. Palermo è una città alla quale sono molto legato. Satura di tradizione, folclore, storia e arte. Durante il periodo adolescenziale ero ipnotizzato da questa città, a tal punto che volevo trasferirmi nel capoluogo siciliano per condurre i miei studi Universitari, poi scelsi la mia Perugia. La prima cosa che voglio fare a Palermo è tornare a Ballarò e andarmi a prendere una bella birra fresca nella piazzetta (il caldo in questo periodo dell’anno non è da sottovalutare). Parcheggiamo vicino al teatro Politeama, percorriamo Via Maqueda che attraversa i Quattro Canti o Teatro del Sole, una piazza ottagonale. In ogni angolo ci sono delle raffigurazione con vari stili e significati. Nei vari piani ci sono (dal primo all’ultimo): le fontane che rappresentano i quattro fiumi antichi della città. Le statute di Eolo, Venere, Carere e Bacco che impersonano le quattro stagioni. Le statue dei quattro imperatori e infine, nel piano più alto, le quattro sante palermitane (Agata, Ninfa, Oliva e Cristina). A pochi metri dai Quattro Canti c’è la mia fontana preferita al mondo, la più bella che io abbia mai visto. Fontana Pretoria posta al centro di Piazza Pretoria, più comunemente conosciuta con il nome di Piazza Della Vergogna. Semplicemente possiamo descrivere Fontana Pretoria con le frasi di Giorgio Vasari: “Fonte stupendissima che non ha pari in Florenza”.
Intorno alla Piazza è ormai tutto chiuso quindi ci dirigiamo direttamente nel quartiere storico Ballarò, conosciuto soprattutto per il suo mercato (chiuso anche questo), e finalmente ci prendiamo le nostre freschissime birre. Ci sediamo nella piazzetta sopra le panche e assistiamo alle tipiche scene di quotidiana vita in un quartiere come Ballarò che è a tutti gli effetti, una zona franca, non è minimamente cambiato da come lo ricordavo. Facciamo una lunga sosta tra una birra e un’altra fino a sera, decidiamo che il giorno successivo sarà quello dedicato alla cultura.
Decidiamo di andare a mangiare all’Antica Focacceria S. Francesco, prima facciamo un salto veloce alla Vucciria per andarci a fare un’altra birra. La Vucciria è un altro mercato storico della città palermitana, sempre molto caratteristico. La Vucciria, da come la ricordavo, è stata molto riqualificata, diventata un centro dello street food cittadino. Davanti l’Antica Focacceria S. Francesco c’è la bellissima Basilica di San Francesco. Ricordiamo che Il titolare Dell’Antica Focacceria si è rifiutato di pagare il pizzo alla Mafia! Inoltre si mangia davvero bene, dall’intramontabile panino cà meusa alle buonissime sarde alla beccafico. Un posticino per gli amanti del mangiar bene e dei lauti pasti. Con le pance piene, decidiamo di dirigersi alla Magione. Siamo immersi nel quartiere più antico della città la Kalsa, passeggiare la sera in questi vicoli e stradine è stupendo. Nella Kalsa possiamo trovare una miriade di locali. Piazza Magione è il centro di ritrovo dei giovani Palermitani. La Kalsa, inoltre, è il quartiere dove è cresciuto il giudice Giovanni Falcone, una delle figure più importanti nello scenario storico-culturale italiano. Ha dedicato la sua intera vita alla lotta contro la Mafia. Il 23 Maggio proprio a Piazza Magione viene commemorata la Strage di Capaci dove persero la vita oltre al giudice Falcone anche: Francesca Morvilo (la moglie), Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro (membri della scorta). Vi furono anche 23 feriti oltre i 5 morti.
Rimaniamo a Piazza Magione per tutta la serata e andiamo a dormire abbastanza presto nella casa di Gabriele Carlino a Palermo. L’indomani sveglia presto e visita a tutte le più importanti bellezze della città.
Parte seconda
Colazione con cannolo e pronti per visitare i luoghi d’interesse della città. Torniamo a Piazza della Vergogna, più esattamente a Piazza Bellini e andiamo a visitare la Chiesa della Martorana (S .M. dell’Ammiraglio), i mosaici all’interno sono tipici della bellissima arte Bizantina, il fulcro della chiesa è la cupola, al centro la rappresentazione del Cristo Pantocratore, sulla volta quattro angeli prostrati. I dettagli dell’arte decorativa sono qualcosa di entusiasmante, i mosaici dorati e tutti i minuziosi dettagli possono tranquillamente farti perdere tutto il giorno all’interno di questo scrigno artistico. Un altro particolare va posto alla raffigurazione (sempre in mosaico) di Re Ruggero II, incoronato direttamente da Cristo. Soltanto grazie a Ruggero II, primo re di Sicilia, Palermo ha vissuto un periodo centrale e prospero. Fondò il Parlamento siciliano, uno dei più antichi al mondo e quasi la totalità delle bellezze (compresa la Martorana) fu costruita proprio sotto il suo regno.
Accanto alla Martorana c’è la Chiesa di San Cataldo, subito si notano sulla sommità le tre cupole rosse d’influenza islamica. L’interno contrariamente alla Martorana si presenta molto scarno, si può ammirare soltanto la bellezza della nuda roccia. Soltanto la pavimentazione presenta un’arte decorativa a tarsie marmoree.
Ci immergiamo nuovamente a Ballarò, stavolta il chiassoso e folclorico mercato è nel pieno della sua attività, una passeggiata è d’obbligo. E all’interno di quel quartiere, all’apparenza fatiscente, sorge una chiesa d’impareggiabile bellezza, Casa Professa (Chiesa del Gesù). Uno dei capolavori barocchi più belli che ci possono essere, gli interni sono stupendi.
Passando tra vicoli e stradine arriviamo in prossimità del Palazzo dei Normanni, la nostra prossima meta. All’interno del palazzo c’è la sede dello storico parlamento siciliano, molte sale stupende (sala re Ruggero, sala Gialla) e al primo piano si cela una delle cose più belle che si possono visitare al mondo, la Cappella Palatina. La cappella privata della famiglia reale. Decorata con degli stupendi mosaici bizantini che raffigurano varie scene bibliche e ovviamente il Cristo Pantocratore. Uno tra i particolari più belli risiede nel suo soffitto decorato a muqarnas, tipico dell’architettura islamica. Dedicate veramente più tempo possibile per vedere tutti i dettagli, tutti i mosaici di questo preziosissimo monumento storico artistico, nessuna chiesa al mondo può competere per bellezza e sfarzo con la Cappella Palatina.
Usciamo dal Palazzo dei Normanni e attraverso Via Vittorio Emanuele ci dirigiamo alla Cattedrale Di Palermo, imponente e maestosa esternamente, internamente non è così caratteristica come gli altri siti UNESCO dell’itinerario arabo-normanno menzionati fino ad ora. Visitare tutte queste meraviglie a piedi mette un certo pitittu (appetito in siciliano), non c’è posto migliore della Vucciria per fare una sosta e assaporare i piatti tipici della tradizione palermitana. Nella Vucciria c’è ogni tipo di banchetto che prepara del cibo di strada. Ci mettiamo seduti ordiniamo delle birre e ci dirigiamo nei banchetti che più ci interessano. Io sono interessato soltanto da uno, quello delle Stigghiola. Le Stigghiola sono composte da intestini di agnello che avvolgono la cipolla, infilzato su uno spiedo e cotto sulla brace, la sua bontà va al di là della poesia. Sono passati anni da quando non assaporo uno dei miei piatti preferiti in assoluto. Ne mangio, infatti, una quantità spropositata. I ragazzi prendono un po’ di tutto: pane e panelle, polipo bollito e il cipollotto. Palermo offre tante di quelle cose all’ignaro viaggiatore che difficilmente non se n’e può innamorare.
Le innumerevole influenze che nel tempo hanno scolpito Palermo sono ben impresse nelle arti e nei costumi della città. Questo vento che spazia dai fenici ai borboni, passando per i bizantini, arabi e normanni ha determinato la creazione di un raro gioiello, vanto di tutto il mediterraneo.
C’è un detto che recita: “chi va a Palermo e non passa da Monreale, parte sceccu e ritorna maiale.” E Alessandra non può tornare a casa maiale, ingrassati entrambi sicuramente… Mettete in conto che un viaggio in Sicilia oltre ad aumentare il bagaglio culturale determina anche l’aumento di tessuto adiposo… Comunque nel tardo pomeriggio ci dirigiamo proprio a fare una visita al Duomo di Monreale (Cattedrale di Santa Maria Nuova). Sicuramente il tempio più bello del mondo, l’arte dei mosaici bizantina è l’aspetto che risalta maggiormente. Un’immensa cattedrale, interamente decorata con questi mosaici dorati che rievocano innumerevoli scene bibliche e al centro del tutto il nostro Cristo Pantocratore. Il duomo di Monreale è uno di quei luoghi che semplicemente ti lasciano a bocca aperta e le parole divengono futili per eventuali spiegazioni. Varcate la porta della Cattedrale e godetevi questo brillante spettacolo che soltanto l’itinerario arabo-normanno di Palermo, Cefalù e Monreale (patrimonio dell’UNESCO) riescono a regalarvi.
Baia dei Francesi
Finita la visita a Monreale ci rimettiamo in marcia per tornare a Collesano, però vogliamo fare un bagno nel Mediterraneo prima che finisca la giornata. Direzione Bagheria, andiamo in una delle spiagge più belle di tutta la costa palermitana, la Baia dei Francesi. Arriviamo proprio quando inizia la magia del tramonto, ci immergiamo in quelle acque limpide e stupende e ci godiamo il sole che scende al di là, della linea dell’orizzonte.
La baia Dei Francesi o spiaggia dei Francesi è un posto veramente consigliato per andare a rilassarsi e godersi una giornata di mare. Una piccola insenatura nel golfo di Mongerbino, ricca di vegetazione mediterranea con delle acque bellissime e pulite. Ci siamo veramente goduti in silenzio un bellissimo tramonto.
Torniamo a Collesano, ci attende un’altra cena di pesce. La serata la trascorriamo nella tranquilla piazza del paese.