Monte Bianco Via Normale Italiana
Raggiungere la vetta del Monte Bianco (4810 m) è uno dei miei, tantissimi, sogni. Poter mirare gli orizzonti dal così detto “Tetto d’Europa”.
Per raggiungere la cima più alta delle Alpi decidiamo di percorrere la Via Normale Italiana al Monte Bianco.
Da Courmayeur percorriamo la strada che porta alla Val Veny (1600 m), raggiungiamo la sbarra che blocca l’accesso alla valle e parcheggiamo la macchina.
Ci evitiamo un’ora di strada asfaltata da camminare perché chiamiamo il gestore del Rifugio Combal (1900 m) che ci porta dalla sbarra al rifugio.
Sulla sinistra del Rifugio Combal inizia un sentiero ben segnato che ci porta su una cresta, dalla quale, è possibile vedere l’immenso scenario nel quale ci troviamo.
Sotto di noi il Ghiacciaio del Miage contornato da guglie di roccia che si innalzano verso il cielo.
Dalla cesta scendiamo sul Ghiacciaio che è completamente ricoperto da detriti e continuiamo a camminare fino a raggiungere la base dell’imponente Ghiacciaio del Dôme.
Lo superiamo e ci teniamo sulla destra. Da questo punto incomincia un sentiero attrezzato che risale le pendici del Pyramides des Aiguilles Grises (3379 m).
Procedendo tra rocce e nevai raggiungiamo l’obiettivo della giornata, il bellissimo e confortevole Rifugio Francesco Gonnella (3071 m).
Un senso di eccitazione mi pervade la pelle. Non riesco quasi a stare fermo, voglio subito affrontare quell’ascesa che mi divide dal Bianco. L’attesa di questa scalata mi genera delle scariche sotto la pelle che devo, in qualche modo, sfogare.
Sveglia alle 00:00 il tempo della colazione e ci prepariamo per raggiungere la vetta del Monte Bianco. Piccozze, ramponi, imbracatura e siamo pronti.
Cominciamo a risalire il Ghiacciaio del Dôme con il beneficio delle stelle, il cielo è di un limpido silenzioso. Le pendenze in alcuni tratti di salita arrivano fino a 45°.
Arriviamo sul Col des Aiguilles Grises (3810 m) e usciamo dal Ghiacciaio del Dôme raggiungendo le affilate e ripide creste.
Passiamo per il Piton des Italiens (4002 m) e procediamo fino ad arrivare in prossimità del Col du Dôme (4250 m), dove la Via Italiana si incrocia con la Via Normale Francese.
Comincia a fare davvero freddo e forti raffiche di vento ci fanno cominciare a battere i denti. A riscaldare gli scenari ci sono le luci lontane di Chamonix.
La temperatura cala velocemente, fortuna che davanti il nostro cammino si palesa la Capanna Vallot (4322 m). Ci concediamo qualche minuto di riposo e soprattutto ci scaldiamo dal freddo del crepuscolo mattutino.
Usciamo dalla capanna e le prime luci del giorno cominciano a colorare i paesaggi. Prima di raggiungere la cima del Monte Bianco attraversiamo le Grande Bosse (4536 m) e le Petite Bosse (4547 m).
Il respiro comincia ad appesantirsi, i passi sembrano più pesanti ma ormai ci siamo. Le ultime ramponate e raggiungiamo la vetta del Monte Bianco.
Mi ritrovo, sulla cima di questo monte, a contare i palpiti del mio cuore. Ogni battito ha la distanza di tutto il percorso camminato, ogni respiro ha la memoria di tutto il tempo trascorso. Azzurri momenti che diventano immagini, si perdono lontani per poi tornare, agli occhi miei. Semplicemente per sentirmi elettricità.
Riscendiamo sempre per la Via Normale Italiana in giornata.
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