Pizzo Cefalone da Campo Imperatore
Dopo essere scesi dalla cima di Pizzo D’Intermesoli, decidiamo di intraprendere l’ascesa di Pizzo Cefalone (2533 m) la settima cima più alta del Massiccio del Gran Sasso, che si eleva davanti a noi con le sue bellissime formazioni rocciose.
Normalmente per salire su questa vetta si parte dall’albero di Campo Imperatore (2130 m), procedendo fino a raggiungere il Rifugio Duca Degli Abruzzi (2388 m). Dal Rifugio bisogna girare a sinistra fino alla vetta del Monte Portella (2383 m).
Dalla cima del Monte Portella si scende fino ad arrivare al Passo della Portella. Dal Passo della Portella per salire su Pizzo Cefalone ci sono due possibili alternative: la Cresta E e la Cresta N di Pizzo Cefalone. Noi decidiamo di salire dalla Cresta N per poi scendere dalla cresta E. Se volete procedere per la cresta N bisogna girare a destra e scendere puntando i tacchi sul ghiaione. alla fine di questa discesa comincia una salita, abbastanza decisa, che ci porta alla Sella del Cefalone. Noi da Pizzo D’Intermesoli ritorniamo proprio alla Sella del Cefalone. Fino a questo momento sia il sentiero per il Pizzo D’Intermesoli che per Pizzo Cefalone (Cresta N) è lo stesso.
Cominciamo a salire sulla cresta di questo roccioso monte seguendo i segnali dell’itinerario fino ad arrivare all’imbocco del canalino dove ci sono le rocce d’attacco. L’ultimo tratto di questo itinerario in salita è sicuramente il più bello, ci sono dei passaggi su roccia di I e di II grado, alcuni abbastanza esposti.
Per questo motivo si deve avere un minimo di esperienza per affrontare la cresta N di questa montagna, mentre la cresta E è adatta anche ai meno esperti. Superati i passaggi di roccia ci ritroviamo a pochi metri dalla vetta di Pizzo Cefalone che raggiungiamo con facilità e la vista che possiamo mirare ha un fascino molto particolare, complici anche le condizioni climatiche della giornata. Sulla sinistra svetta imperioso il Monte Corvo, separato dalla Valle del Venacquaro dall’appena visitato Pizzo D’Intermesoli.
Invece sulla destra si elevano il Corno Grande e il Corno piccolo, separato dalla Val Maone sempre da Pizzo D’Intermesoli che ha una posizione centrale, il cuore del Massiccio del Gran Sasso. Dietro di noi banchi di nubi avvolgono tutto creando uno scenario quasi surreale, un quadro di contrasti di profonda e smisurata bellezza.
Come capita spesso, sulle cime delle montagne, il pensiero cammina e si alza in volo. Arriva fin sui profili delle altre montagne e dalle cime di queste si spinge sempre più oltre. Arriva nell’azzurro cobalto del cielo passando nel biancore delle nuvole e ancora più in là si può giungere. Anche se non si riescono a capire le leggi del sistema solare e dell’universo ci si sente parte di esso. Ed ecco che quel brivido pervade e corre lungo la colonna vertebrale. Tutto ciò che serve per sentirsi vivi.
Dopo questo momento di eterna bellezza, continuiamo il nostro cammino e scendiamo dalla cresta E di Pizzo Cefalone ed entriamo all’interno delle coltri di nubi. La visibilità è abbastanza scarsa ma possiamo procedere tranquillamente lungo l’itinerario. Qualche tratto di sentiero è abbastanza esposto, forse può dare fastidio a chi soffre di vertigini. Raggiungiamo nuovamente il Passo della Portella. Adesso anziché tornare al Rifugio Duca degli Abruzzi, ci manteniamo sulla destra, tagliando il Monte Portella per scendere al Passo del Lupo e tornare a Campo Imperatore, terminando questo percorso stupendo, forse il più bello in assoluto del Massiccio del Gran Sasso. Toccare queste due vette meno frequentate ha un qualcosa di speciale…