Punta Pousset da Cogne
Dall’abitato di Cogne, appena arriviamo, notiamo subito questo sperone di roccia che si elevava sul paese e domina tutta la vallata. Questa è stata la prima impressione che abbiamo di Punta Pousset (3046 m).
Ci svegliamo la mattina presto, il paese ancora dorme, e senza prendere la macchina partiamo direttamente da Cogne e raggiungiamo la località Buthier (1563 m). In prossimità dei campi da tennis notiamo i cartelli gialli con le indicazioni. Seguiamo il percorso 25 A per Les Ors-Dessus. Il primo tratto è molto boscoso, la salita continua fino a ritrovarci in prossimità di un bivio, prendiamo il sentiero 25 che arriva fino al Rifugio Sella e al Colle della Rossa. Al primo bivio che incontriamo, svoltiamo a destra e invece di proseguire per il sentiero 25 ci dirigiamo per il sentiero 25 C che conduce al Casotto del PNGP (2289 m).
Continuiamo fino ad intercettare il sentiero 26, lasciamo definitivamente i boschi e davanti a noi si apre il magnifico Vallone del Pousset. Il percorso risale l’intero vallone erboso che ospita marmotte e stambecchi. Attraversiamo il Torrente del Pousset, e continuiamo la nostra ascesa.
La cima, da questo vallone, appare con tutta la sua forza. Punte di roccia che dall’erba si elevano e trafiggono il blue del cielo. Mi sembra strano pensare a come sia facile scavare per toccare il fondo e una volta raggiunto continuare a grattare sempre di più. Per le montagne, invece, è così facile elevarsi per migliaia di metri sopra gli orizzonti. È per questo che mi affascinano così tanto le alte vette. Respirare la sottile aria lungo il cammino per raggiungerle e caricarmi di leggerezza, alla vista delle stesse vedute che quelle cime sorvegliano perennemente. Semplicemente il mio rifugio dal baratro…
Arriviamo fino al bivio che ci indica la strada per la Punta Pousset a destra, Sentiero 26 A. A sinistra il percorso che porta al Bivacco Gratton. Adesso risaliamo un pendio erboso abbastanza scosceso, non adattissimo a chi soffre di vertigini. Curva dopo curva arriviamo all’attacco della cresta rocciosa del monte.
I passaggi che ci sono raggiungono massimo il II grado, seguiamo gli omini di pietra e bisogna passare sulla linea di cresta molto esposta. In uno dei punti più esposti c’è una corda metallica sulla quale aggrapparsi. Continuiamo fino ad arrivare ad una spaccatura nella roccia che sorpassiamo con un piccolo salto. A questo punto è quasi fatta, camminiamo fino ad un ultimo muretto che ci porta sulla cima di Punta Pousset.
Ci sediamo vicino la croce di vetta a contemplare nuovi orizzonti, che spaziano dal Grand Combin al Monte Bianco passando per le Grandes Jorasses. Vicino a noi La Grivola con tutte le sue bellissime punte. Infine, la prossima destinazione, Il Gran Paradiso.
Riscendiamo per lo stesso percorso dell’andata, lasciandoci alle spalle questi speroni di roccia che ci hanno fatto sentire un misto tra stambecchi ed uccelli.
