Riserva dello Zingaro
Decidiamo di trascorrere una giornata nella Riserva naturale orientata dello Zingaro, una bellissima area naturalistica che si estende dal camune di Castellamare del Golfo fino a San Vito lo Capo, in provincia di Trapani. A mio avviso il mare che troviamo in questa parte di costa è il più bello di tutta la Sicilia (escluse le isole siciliane). Noi entriamo dall’ingresso sud, quello di Scopello. Ci sono tre possibili itinerari all’interno della riserva: Sentiero costiero, Sentiero di mezza costa e Sentiero Alto. Se fossimo rimasti più giorni nel trapanese sicuramente li avremmo fatti tutti e tre. Dato che rimaniamo soltanto un giorno decidiamo di fare il più commerciale, cioè il più visitato. Il sentiero Costiero, l’unico che ha gli accessi direttamente alle calette.
Il paesaggio è completamente immerso nella natura, a sinistra ci sono le montagne che raggiungono anche i 900 m e scendono bruscamente verso il mare creando insenature e calette. La vegetazione è costituita soprattutto dalle verdi palme nane. Le calette lungo il percorso sono le seguenti: Cala Capreria, Cala del Varo, Cala della Disa, Cala Beretta, Cala Marinella, Cala dell’Uzzo e Cala Tonnarella. Le più vicine all’entrate della riserva sono anche le più affollate, anche se in questo periodo dell’anno c’è tanta gente in tutte le calette. Noi decidiamo di saltare Cala Capreria e Cala del Varo. Ci fermiamo a visitare tutte le calette intermedie, Cala Disa, Cala Beretta e Cala Marinella. Non andiamo neanche in quelle in prossimità di San Vito lo Capo. Dal percorso principale, scendere in una di queste insenature dà una sensazione di benessere estrema. Immaginatevi di camminare sul sentiero principale sotto il sole (anche se il percorso non è assolutamente difficile), si apre una strada secondaria che va giù verso il mare. Cominci a scendere fin quando non si apre una rientranza scolpita nella roccia con delle acque cristalline e il dolce rumore delle onde che si infrangono sugli scogli. Il tempo di spogliarti dalle scarpe da trekking e dalla maglietta e ti getti in quel pezzo di Tirreno cosi limpido e ricco di tonalità di azzurri differenti. Soltanto la bellezza dello scenario è rigenerativa. In tutte le calette ho provato lo stesso tipo di sensazione appena descritta. La cosa più bella è la limpidità del mare, consiglio di portarvi una mascherina e immergervi nell’acqua. Sembra di stare dentro un acquario per la ricchezza della flora marina e gli splendidi fondali. Inoltre per gli amanti dei tuffi ci sono tantissimi punti dove ci si può buttare in tutta libertà.
La riserva dello Zingaro è a tutti gli effetti, un’oasi naturalistica di estrema bellezza, curata e tenuta come un gioiello. Un percorso sul Mar Tirreno tra i più affascinanti d’Italia. Lo stesso pezzo di mare che un tempo era infestato da pirati e corsari che trovavano riparo e conforto nelle calette della riserva. L’unica critica è legata al troppo affollamento di persone nelle calette, il periodo è Agosto inoltrato, e la troppa presenza di barche che vanno e vengono. Comunque posso affermare con certezza che le acque che bagnano la Riserva orientata dello Zingaro sono le più belle di tutta la Sicilia.
Saline di Trapani
Per concludere in bellezza questa meravigliosa giornata decidiamo di andare a vedere il tramonto alle Saline di Trapani, che costituiscono la Riserva Naturale orientata Saline di Trapani e Paceco. Oltre all’estrazione del sale questa riserva offre l’Habitat ideale per tantissime specie di uccelli migratori, infatti, è gestita dal WWF.
Ancora oggi si possono mirare i mulini a vento che caratterizzano il paesaggio. Sulla strada provinciale troviamo il mulino Maria Stella, sede del centro visite della riserva. A bordo strada ci sono dei cumuli di sale grezzo che continuano con le vasche di acqua. Un posto davvero particolare ricco di sfumature che aumentano man mano che si avvcina l’ora del tramonto.
Bellissimo articolo! Avevo programmato il mio viaggio in Sicilia per la prossima estate..
Quando sarà nuovamente possibile sicuramente inserirò questa tappa nel mio viaggio.