Salkantay Trek Seconda Parte
Ci svegliamo negli Sky Camp (3900 m), appannati i vetri dopo la notte. Il tempo di un Mate de Coca e ci mettiamo in cammino. La seconda tappa del Salkantay Trek raggiunge il punto più alto dell’intero percorso.
Il Monte Salkantay (6271 m) si erge proprio davanti a noi, le sue cime sono ancora legate al gelo del mattino. Orde di cavalli portano in sella, escursionisti che non affrontano questa parte di salita.
Un lago andino riflette tutto ciò che lo circonda. Montagne, cielo e nuvole. Tutto appare così leggero sopra questa cordigliera. Le nubi ci circondano man mano che saliamo. Con esse cala un velato silenzio, su questi scenari di ghiaccio, neve e roccia. Mi sento come ai margini del mondo e un sorriso pervade il mio viso. In fondo, mi chiedo e mi dico, cos’è il mondo? Il luogo nel quale abbiamo sorriso.
Arriviamo sul passo montano più alto del Salkantay Trek, Abra Salkantay (4630 m) o Salkantay Pass. Il Salkantay, altissimo nei cieli è coperto costantemente dalle nubi. Da questo punto del cammino incomincia una lunghissima discesa.
Dapprima attraversiamo scenari di roccia, che ad ogni passo si tramutano in scenari amazzonici. Dalle alte e fredde vette andine, alle umide macchie peruviane. Il tutto in circa 1000 m di dislivello. Gli scenari cambiano totalmente, le temperature si alzano, e comincia una pioggia torrenziale.
Ci fermiamo a Wayramachay (3853 m) per un tipico pranzo peruviano e continuiamo la nostra discesa nella giungla fino a raggiungere la tappa del giorno. Gli Andean Huts a Chaullay (2900 m).
Dove ci fermiamo per la notte.
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